A punta di pennello

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Consigli e trucchi per una buona conservazione dei pennelli!

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Il mio percorso di pittrice, decoratrice e makeup artist, ha visto oltre al colore, il pennello come protagonista.

Ma se la mia esperienza nel settore del trucco è tutto sommato recente (15 anni circa e a breve scriverò un articolo sui pennelli che si utilizzano nel make-up), in quella della pittura e della decorazione ha almeno 40 anni.

Ero ragazzina anzi, bambina, quando avevo scoperto la mia passione per il disegno ed i colori e mio padre, lo ringrazio per questo, ha sempre incentivato la mia voglia di giocare con i colori, acquistando sempre tele e colori, esclusivamente ad olio.
Forse è per questo che questa tecnica rimane tutt’ora la mia preferita, accanto a quella dell’acquerello che negli ultimi anni ha preso il sopravvento.

Fin dai primissimi esperimenti scolastici all’ istituto d’arte, non proprio esaltanti direi, imparai a capire l’importanza dell’utilizzo del pennello che doveva essere adeguato a ciò che si doveva realizzare, sottile e appuntito per i contorni e più grossi, piatti o tondi, per coprire superfici più ampie.

Ma lo sai? Il primo disegno che ci fecero realizzare, su un cartoncino, fu una serie di quadrati di cm 10×10, colorati e posti su fondo nero. Il risultato fu a dir poco ORRIBILE. Non c’era una linea dritta mentre il nero del fondo sbavava con grande sollazzo dentro i quadrati.
Ovviamente, oltre a non aver una manualità direzionata alla precisione, mancava la tecnica di stesura del colore.
Ma fin da subito ci fecero usare I pennelli in questo caso, a punta piatta in pelo di bue.
Il nostro assortimento per i pennelli più grossi, diciamo dal n. 6/8 in su, sia tondi che piatti, erano in pelo di bue mentre quelli più sottili a punta, che permettono di fare dei tratti sottilissimi, erano esclusivamente in pelo di martora.

Attualmente ci sono tantissime varietà di pennelli sintetici che, se di buona qualità, possono sopperire all’uso di setole naturali con un notevole risparmio economico, ma per i tratti sottili,
ritengo che quelli in pelo di martora restino impareggiabili.

Una cosa importante è il saper acquistare i pennelli, controllandoli attentamente.
1- non devono perdere peli tirandoli;
2- nel caso del pelo di martora, inumidendo la punta anche con la saliva, deve fare una punta perfetta. Nessun pelo deve fuoriuscire dalla ghiera.

Se vogliamo che i pennelli durino, dobbiamo trattarli con estrema accortezza:
-MAI LASCIARLI DENTRO UN BARATTOLO A TESTA IN GIÙ ;

-PULIRLI ACCURATAMENTE DOPO OGNI UTILIZZO;

-SE UTILIZZIAMO COLORI ACRILICI SCIACQUARLI IMMEDIATAMENTE, PRIMA CHE IL COLORE SI ASCIUGHI.

Un consiglio che do sempre a chi frequenta i miei laboratori, è quello di far asciugare i pennelli a punta tonda e sottile, specialmente se sono in martora, applicando pochissimo sapone tenendo contemporaneamente i peli in modo che acquistino la forma originaria e proteggendoli ulteriormente con la piccola custodia con la quale li acquistiamo.
Con questo sistema personalmente riesco a far durare tantissimi anni i pennelli più pregiati.
Questo vale quando utilizziamo colori a base acquosa quali tempere, smalti ad acqua o acrilico.
Qualora utilizziamo colori ad olio o con solvente, questo tenderà a deteriorare molto più velocemente sia i pennelli sintetici che naturali.

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